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Premio pittura
"Carlo della Zorza 2012" con
pubblicazione su catalogo.
Rivista "Bergamo Up" dicembre 2009 |
... malegria lava ogni tormento purifica per me ogni mio turbamento forse, dico forse, è tempo tempo di un nuovo giuramento...
JOE BARBIERI
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MALEGRIA (naufragio a Baratti)
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Era quell’ora
del giorno in cui il confine tra il mare e il
cielo svanisce, e l’orizzonte ha il medesimo
colore neutro con luccichio. Dal lato opposto
un’ombra di luna, e vedendola , sentire d’essere
su una terrazza sull’universo. Ho visto le
loro impronte sulla sabbia, e la profondità dava
il senso della consistenza di quei due corpi che
si tenevano per mano. Era invidia quella mia
strana sensazione, lenti passi indietro, mentre
scherzava salendo sulle forti spalle del mio
passato. Deve averle sussurrato qualcosa
all’orecchio, qualcosa di soffice, qualcosa di
speciale, perché lei si è illuminata tutta. Mi sono stretta
la sciarpa intorno al collo, e mi sono chiesta
dove fosse il mio presente, se viaggiatore
distratto o affondato tra chissà quali femminei
divani. Perché non è malessere per la felicità
altrui, quanto invece morsa nostalgica di quel che
mai sarà. Raccolgo dalla
sabbia la mia conchiglia di sofferenza, come
frammento di mondo lontano,occupando tutti i miei
pensieri nel momento del suo arrivo, e nel
riverbero marino dice “ho male di te”.
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(Dimensione altra. Sono invasa dall’immagine del suo corpo, della sua pelle meravigliosa, la muscolatura perfetta. Ritorna, spesso… siamo distesi nudi, addormentati, sullo stesso letto, su fresche lenzuola bianche. Apro gli occhi e con lo sguardo ne scorro il profilo, come dune di
sabbia, pensando “è tutto qui quello che vorrei”…)
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Pori aperti che
anelano poesia, son ben poca cosa, in questo
fittizio unico mondo possibile, non sono
contemporanea, e non c’è nulla di tradizionale in
me, non ho dove schierarmi, non ho tendenze alle
quali aggregarmi. Eh si, ho sbagliato e sbaglierò ancora perché sono imperfetta, perché quello che caratterizza questa nostra povera umanità è l’imperfezione, lo sbaglio continuo, quante volte ho errato pensando che dire avrebbe cambiato le cose, e questo perché l’ideologia, per quanto
diversa sia la sua natura, finisce sempre con il
modificarsi nello scontro con la realtà, perché
l’ideale non regge il confronto. E questo perché
esistono infinite singole verità che annullano i
moduli perfetti. Pianeta Terra. Quello che rimane sono detriti di spiaggia, figli naturali o illegittimi di questa terrazza sull’universo. Quello che
rimane è quel tanto dire a libera comprensione.
Come una mente che sgombera dal superfluo s’agita
per un pensiero di verità assoluta. Agitata da
chissà quali profondità marine, quest’infelicità
sottile che è legata al “mal d’essere”, un essere
pensante.
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(Apro la
finestra immaginaria che divide il mio spazio dal
suo, e ricamo la mia stella amorosa sulla scia
luminosa di una via Lattea pittorica, in modo che
lui, lontano nella materia, possa ritrovarla senza
difficoltà, in un cromatismo vibrante come vortice
catalizzatore.) Ho il sospetto che guarderò ancora con tristezza questo lembo di terra sul quale sopravvivo, fino a quando, con assoluta disattenzione, questa coppia che passeggia dinanzi a me, mi sembrerà il simbolo ambiguo ed abbagliante della speranza. |