Imago
Mundi...
sono sopra la terra degli uomini, a contar
con gli occhi le pievi
gentili versus solem orientum, e i fortilizi
asciutti su speroni di roccia
calcarea. Rupi che sfiorano appena la
superficie della terra, destinate a
scivolare verso un centro che risucchi le
asperitā naturali e le drammatiche
memorie storiche.
Ed
č
tutto un fiorir di ginestre e lavanda nella
vegetazione aspra mentre quasi
non si tocca terra nella vertigine di curve
appenniniche. Verso il sole che
muore, muoio un po' anche io, sospinta dai
Montefeltro di Urbino, i Malatesta di
Rimini, e i Granduchi di Toscana, e mentre
il mio sguardo č fermo nell'istante
temporale stritolato nello scontro della
carrozzeria, rivedo il tuo corpo nudo
nello specchio come l'ultimo ricordo terreno
di un malamore.
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