Nel paesaggio
lacustre la foschia ovattata mescola al
colore sbiadito la mia malinconia,
passeggiando sotto nervature arboree di
tronchi bianchi e ossuti, come scheletri di
balene arenate e dimenticate.
La decadenza dei tempi
passati regge in piedi sulle sponde antichi
palazzi, simboli e relitti di consunta
letteratura.
Il silenzio che sale
dall’angusto borgo, rotto solo dal mormorio
delle acque sugli argini pietrosi, č
trasportato dal vento che spira dentro le
stanze gonfiando le tende come vele, ed io
poetessa del ricordo, in quel momento fermo
il tempo in un attimo che risuona eterno
nella mia fantasia. E senza guardare, senza
scostare, vedo incresparsi sulle onde del
lago, pagliuzze dorate di una luce calante,
e di una vita che passa vana senza di te,
troppo lontano.
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